In riferimento all'articolo "Non riesco ad entrare in casa mia perché ci sono costruzioni abusive”, pubblicato nella pagina di Comacchio dell'edizione odierna de "Il Resto del Carlino", interviene il Dirigente del Settore IV, Arch. Claudio Fedozzi. "Proprio ora che si intravede una positiva conclusione della vicenda legata alla presenza di strutture abusive, il caso di specie assurge agli onori della cronaca.
Non ci sarebbe molto da aggiungere, in realtà, se non per precisare alcuni aspetti della vicenda, che invece non sono stati approfonditi nell'articolo in questione. Innanzi tutto, -spiega il dirigente Fedozzi - è bene precisare che non è stato rilasciato un permesso di ristrutturazione. Il proprietario ha bensì ha presentato una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), ovvero ha comunicato che iniziava i lavori, dichiarando contestualmente che aveva verificato preliminarmente che esistessero tutti i presupposti per poterlo fare. Ciò detto, come lo stesso proprietario dichiara, l’Amministrazione Comunale si è attivata fin dalnovembre 2017 notificando un’ordinanza di demolizione, alla quale non è stata data ottemperanza. Successivamente, - prosegue il Dirigente del Settore Territorio e Sviluppo Economico -, ipotizzando che i proprietari delle baracche non fossero quelli a cui è stata notificata l’ordinanza, si è provveduto ad affiggere cartelli direttamente sulle baracche stesse con l’avviso che, qualora non fossero state rimosse entro 15 giorni, sarebbe intervenuto il Comune di Comacchio rivalendosi sui privati. Anche questo provvedimento non ha sortito effetti positivi.
Di conseguenza, l’Amministrazione ha avviato le procedure necessarie , per individuare un’impresa idonea a provvedere alla rimozione delle baracche, consistente in:
- pubblicazione avviso per ditte disponibili ad effettuare interventi di demolizione
- raccolta ed esame delle proposte
- scelta di tre ditte a cui richiedere preventivo per gli interventi da effettuare
- invio delle richieste di preventivo.
Ad esito di tale procedura una solo delle tre ditte ha presentato relativa offerta.
Il prossimo adempimento consiste nell’inviare una comunicazione ai privati individuati come proprietari, con la quale si comunicano la data di rimozione ed i costi che verranno addebitati ai privati proprietari stessi.
Ci rendiamo conto della laboriosità della procedura e, di conseguenza, dei tempi necessari. Tuttavia, si rimarca come una maggior sensibilità dei responsabili - rileva Fedozzi- avrebbe potuto risolvere molto prima la situazione. E' bene tenere presente che, ogniqualvolta si intraprende un provvedimento coercitivo nei confronti di un privato, occorre prestare molta attenzione alla procedura, per non incorrere in eventuali ricorsi, che possono allungare ulteriormente i tempi. Dopo tanti anni, oggi finalmente, la soluzione appare a portata di mano e potrebbe costituire per Comacchio l’inizio di un percorso importante, ancorché sicuramente difficile."