Museo Delta Antico, Targa commemorativa al comacchiese che segnalò alla Soprintendenza il relitto della nave romana di Valle ponti.

Il Direttore Marco Bruni: "Segnalazione di Feletti Virgili ha permesso la scoperta di uno dei relitti più importanti nella storia recente". L'assessore alla Cultura Emanuele Mari: "Orgogliosi del dovuto riconoscimento". L'Assessore alle Pari opportunità Rosanna Cinti: "Questo giorno finalmente è arrivato! Opportuno rendere visibile a tutti i visitatori il suo nome all’interno del Museo"

Data di pubblicazione:
03 Luglio 2024
Museo Delta Antico, Targa commemorativa al comacchiese che segnalò alla Soprintendenza il relitto della nave romana di Valle ponti.

All'interno del Museo Delta Antico di Comacchio, alla presenza degli assessori Emanuele Mari, Rosanna Cinti, del consigliere comunale Luigi Fantinuoli e del Direttore del Museo Marco Bruni si è svolta, alla presenza della famiglia, la cerimonia d'apposizione di una targa commemorativa in memoria del comacchiese Antonio Bruno Feletti Virgili, colui che nell'autunno del 1980 segnalò alla Soprintendenza il relitto della nave romana di Valle Ponti. Un motivo di orgoglio e commozione per la famiglia presente. 

La targa, collocata all'ingresso della sezione dedicata al relitto della nave romana, incisa in italiano ed in inglese, così recita:

La scoperta della nave romana di Valle Ponti si deve alla segnalazione del concittadino Antonio Bruno Feletti Virgili (1952-2015) che, nell'autunno del 1980 durante i lavori di dragaggio del collettore Ponti, allertò la Soprintendenza della presenza di un antico relitto. Iniziarono così le indagini archeologiche che resero possibile il recupero di uno dei massimi tesori dell'archeologia dell'intero Delta del Po. 
Un comportamento esemplare che si auspica possa stimolare la partecipazione dell'intera cittadinanza favorendo azioni analoghe utili alla riscoperta e salvaguardia del passato sepolto. 

Per il Direttore del Museo Delta Antico Marco Bruni “La segnalazione di Feletti Virgili ha permesso la scoperta di uno dei relitti più importanti nella storia recente. Un contesto sigillato per secoli, fondamentale per gli studi archeologici e di un valore storico immenso che oggi compone circa un terzo della collezione permanente del Museo Delta Antico. Da oggi - osserva il direttore - entrando in Museo, il viaggio alla scoperta del relitto di Valle Ponti parte proprio citando il nome dello scopritore, un atto doveroso nei confronti di colui che ha contribuito al disvelamento di questo incredibile relitto naufragato oltre 2000 anni fa lungo l’antica linea di costa nei pressi di quella che oggi è la città di Comacchio”.

Così Emanuele Mari, assessore alla cultura del Comune di Comacchio:
“Con l'intitolazione della targa al nostro concittadino Antonio Bruno Feletti Virgili siamo orgogliosi sia del dovuto riconoscimento, sia d'aver arricchito di un nuovo significativo momento il percorso narrativo del Museo Delta Antico. Ciò avviene oltretutto dopo importanti innovazioni nella fruizione museale quali i sistemi di videoproiezione, il percorso tattile e soprattutto le nuove vetrine per l'eccezionale implementazione delle collezioni col deposito permanente di ben 224 reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Ferrara grazie alle convenzioni degli ultimi due anni”.

“Questo giorno finalmente è arrivato”, dichiara l’assessore alle pari opportunità Rosanna Cinti. “Ci tenevo davvero tanto che questa targa fosse esposta in onore del nostro concittadino Antonio Bruno Feletti Virgili. È grazie a lui - conclude - se al Museo Delta Antico è esposto il carico della nave romana e abbiamo ritenuto opportuno rendere noto e visibile a tutti i nostri visitatori il suo nome all’interno del Museo”.

La scoperta della nave romana di Valle Ponti è stato uno dei ritrovamenti archeologici più importanti non solo del Delta del Po ma dell'intera archeologia italiana. Le indagini che sono seguite alla scoperta del relitto hanno permesso infatti di studiare, analizzare ed esporre un'incredibile raccolta di oggetti che sono ad oggi visibili presso il Museo comacchiese e che rappresentano il carico di una nave commerciale romana della fine del I secolo a.C.
Anfore, lingotti di piombo, ceramiche da mensa e da cucina, strumenti di bordo e affascinanti oggetti della vita quotidiana dei suoi passeggeri sono stati trovati in perfetto stato di conservazione grazie alle particolari condizioni di conservazione dello scafo coperto, nei secoli, da una coltre argillosa che ne ha permesso la conservazione. Sempre dal relitto di Valle Ponti, oltre ad importantissimi oggetti in cuoio, tessuto e legno, provengono sei tempietti in argento e lega di piombo, unici nel loro genere, che non hanno eguali nell'intero Mediterraneo.

Ultimo aggiornamento

Giovedi 04 Luglio 2024