Grazie al progetto VALUE – Interreg Italia-Croazia, l’area di Stazione Foce, all'interno delle Valli di Comacchio, vede la nascita del primo Museo Open Air legato all'antica città di Spina.
Un sentito ringraziamento a tutti è stato espresso dal primo cittadino Pierluigi Negri, che ha riconosciuto il merito del lodevole lavoro svolto dal settore turismo e cultura, diretto da Roberto Cantagalli, oltre che da tutto il Comune di Comacchio, in completa sintonia con l’Amministrazione.
Durante l'evento inaugurale, che ha avuto luogo oggi, sabato 25 giugno alle 11.00, della sezione esterna del Museo Delta Antico di Comacchio, erano presenti due gruppi di rievocazione storica: Herentas ed i Leoni di Nemea. Nel primo pomeriggio l'Università degli Studi di Ferrara, guidata dalla Prof.ssa Ursula Thun proporrà ai presenti attività didattico-dimostrative riguardanti le discipline archeologiche mentre il gruppo di archeologia sperimentale “Officina Temporis”, guidato da Nicola Albertin, Alberto Rossi e Sheila Mancini, si dedicherà alla lavorazione del vetro nell'età del ferro.
“Un progetto che da’ valore – ha spiegato Roberto Cantagalli, dirigente del settore Cultura e Turismo del Comune di Comacchio – per il lavoro che qui è stato svolto e per l’integrazione che questa, come tante altre iniziative di Comacchio, possiede rispetto al contesto in cui è inserita.
Non volevamo solo ricostruire “Spina” volevamo realizzare un percorso integrato, fruibile dalla comunità e dai turisti. Ecco quindi la scelta della collocazione. Ricostruire il centro abitato qui, ha consentito di ricostruirne le caratteristiche ambientali originarie, inserendola al contempo in un contesto di promovalorizzazione turistica ben avviato”
Il Museo Open Air di Stazione Foce, portato avanti dal Comune di Comacchio e dal Dipartimento Storia Culture Civiltà dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna, nella persona del Prof. Antonio Gottarelli già esperto di queste ricostruzioni nell'abitato etrusco di Monte Bibele (Monterenzio, BO), permetterà, per la prima volta, di “apprezzare dal vivo” quella che un tempo doveva essere Spina. Il Prof. Gottarelli ha spiegato le caratteristiche costruttive che si possono cogliere passeggiando tra le due grandi abitazioni, in scala reale, interamente realizzate in legno e canne palustri, edificate seguendo gli indizi offerti dalle indagini archeologiche per mostrare quello che nel vero sito archeologico giace oggi sepolto sotto diversi metri di “storia”.
L'intera operazione è il frutto di un lungo lavoro di “archeologia sperimentale”, ovvero quella disciplina che tenta di verificare sperimentalmente, e quindi testando sul campo, tecniche edilizie, uso dei materiali e riproduzione di strumenti partendo dai dati ricavati dalle campagne di scavo archeologico. A questo studio si è affiancata l'analisi dei contesti storici ed etnografici che hanno permesso di ipotizzare i sistemi di copertura e le parti aeree oggi non più conservate.
L’assessore alla cultura Emanuele Mari ha ringraziato il prof. Gottarelli, architetto ed archeologo progettista del “museo all’aperto”: “il lavoro del Professore illustrato oggi consente di entrare nel dettaglio della realizzazione dell’opera secondo quelle che erano le sapienti e necessarie scelte architettoniche dell’epoca, basate su semplici principi costruttivi e regolarità geometriche”.
“Questa inaugurazione – ha proseguito Mari - ricade nell’anno delle celebrazioni dei cent’anni dal primo ritrovamento relativo alla città di Spina. Un anno, per Comacchio e non solo, ricco di appuntamenti, eventi ed iniziative pensate per ricordare, ripensare e far rivivere nell’attualità la città etrusca”.
Una delle due abitazioni che compongono l’insediamento sarà destinata a sede museale e sarà allestita come un'antica casa etrusca. Al suo interno si potranno ammirare arredi e vasellame prodotti dalle ditte Pithos di Roberto Paolini e Res Bellica di Corrado Re, i più importanti artisti e artigiani specializzati nel settore. L'altra abitazione sarà destinata invece ad aula didattica e fungerà da punto di riferimento per tutte quelle attività educative che si svolgeranno nel comprensorio delle Valli.
Il punto scelto per ricreare queste installazioni museali non è casuale. Il paesaggio che oggi apprezziamo visitando le Valli di Comacchio, si avvicina molto all'ambiente che 2500 anni fa un greco o un etrusco potevano ammirare visitando il grande emporio Spinetico. Inoltre, l'attrattiva delle nostre Valli, con un pubblico annuale che si aggira attorno alle 35.000 presenze, potrà fungere da attrattore per il Museo Delta Antico.
Il nuovo percorso di visita delle Valli inizierà proprio attraversando queste installazioni, in un percorso immersivo che trasporterà i turisti in un vero e proprio viaggio nel tempo, dalle antiche costruzioni di Spina, ai casoni di valle, passando per le tranquille acque di uno dei luoghi più suggestivi d'Italia per finire perché no, almeno per i più curiosi, tra le meravigliose sale del Museo Delta Antico.
Per informazioni contattare il Museo Delta Antico di Comacchio al numero 0533 311316.