Archeologia a Comacchio

Definita la questione dei crateri "contesi" presso il Museo Delta Antico e avvio nuove collaborazioni con il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara

Data di pubblicazione:
13 Maggio 2022
Archeologia a Comacchio

Comacchio, a cinque anni dall’inaugurazione del Museo Delta Antico si avvia a positiva conclusione la vicenda dei due crateri in prestito temporaneo dal Museo Archeologico Nazionale di Ferrara al Museo della città lagunare.

Il nuovo accordo siglato fra il Comune di Comacchio e la Direzione Regionale Musei, alla vigilia delle celebrazioni per il centenario della scoperta dell’insediamento etrusco di Spina, che prenderanno avvio proprio a Comacchio il prossimo 1° giugno, prevede la trasformazione del prestito temporaneo dell’imponente cratere attico (tomba 19C) raffigurante scene della guerra di Troia, oggi ospitato nella sala del simposio nel Museo Delta Antico, in deposito permanente e il trasferimento al museo di Ferrara del cratere a “colonnette” dedicato al mito di Teseo.

L’accordo prevede inoltre l’arrivo a Comacchio, sempre in deposito permanente, dell’intero corredo della tomba 19C e di un nuovo cratere monumentale (tomba 579 VT) attico a figure rosse con scene di battaglia e rituali legate alla storia dei Sette contro Tebe e dell’intero suo corredo.

Nel museo di Comacchio, per la prima volta dalla scoperta, i due corredi verranno quindi esposti nella loro versione integrale.

Il museo Delta Antico si arricchisce pertanto di 64 nuovi reperti provenienti dalla necropoli di Spina. Da sottolineare la significativa collaborazione con la locale sezione Rotary che cofinanzierà il restauro del corredo relativo al cratere monumentale in arrivo a Comacchio.

Tale convenzione inaugura una nuova stagione di serene e costruttive relazioni fra le due realtà museali, come testimoniato dalla contestuale sottoscrizione di un ulteriore accordo triennale fra Museo Archeologico di Ferrara e Museo Delta Antico di Comacchio per la realizzazione di iniziative promozionali congiunte, di eventi espositivi, di attività di studio e divulgazione. Un accordo che prefigura un futuro di collaborazioni e sinergie in grado di enfatizzare il ruolo propulsivo delle istituzioni museali nel contesto territoriale locale. Ma soprattutto l’accordo sancisce l’impegno a far emergere dai depositi del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara i grandi capolavori in esso custoditi, affinché possano essere finalmente fruiti a Comacchio con una rotazione periodica, di norma annuale, che arricchirà in modo strutturale e dinamico le collezioni esposte.

Oggi a Comacchio l’annuncio del nuovo corso archeologico durante un incontro che ha visto la presenza del Sindaco Pierluigi Negri, dell’assessore alla Cultura Emanuele Mari. Intervenuto Giorgio Cozzolino direttore Musei Emilia Romagna unitamente a Tiziano Trocchi direttore museo archeologico ferrarese, a Caterina Cornelio direttrice Museo Delta Antico, Patrizia Guidi presidente Podeltatourism gestore del Museo lagunare,  Maurizio Marcialis presidente Rotary Club Comacchio - Codigoro - Terre Pomposiane. 

 

Il Sindaco Negri così si esprime “Con l’avvio del rapporto di collaborazione interistituzionale tra due musei che rappresentano un riferimento nazionale in ambito archeologico - il Museo Delta Antico e il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara - aggiungiamo un nuovo ulteriore e fondamentale elemento al nostro obiettivo di promozione e valorizzazione di Comacchio, che tiene conto delle enormi potenzialità correlate al patrimonio culturale che connota i due musei ed il nostro territorio in tutte le sue diverse sfaccettature”.

Le attività avviate per il centenario dalla scoperta della città etrusca di Spina (1922 – 2022) sono state indubbiamente di stimolo per giungere alla formalizzazione di un accordo tra i due musei che appunto vedono concretizzarsi una stretta e proficua collaborazione tra Ministero della Cultura, con i sui organi territoriali (Direzione regionale musei e Soprintendenza) e il Comune di Comacchio.  

Un accordo quanto mai naturale e opportuno per la valorizzazione del grande patrimonio archeologico del nostro territorio, di cui resti di Spina rappresentano una delle emergenze più importanti di interesse nazionale e internazionale. 

 

L’assessore alla Cultura Emanuele Mari commenta “Si tratta di due convenzioni che definirei epocali per gli obiettivi raggiunti da Comacchio. La prima: il deposito definitivo presso il nostro museo del Delta Antico di uno dei due crateri in prestito dal museo archeologico nazionale di Ferrara con integrazione di tutti i corredi ed il cambio del secondo cratere con altro di altissimo valore scientifico oggi in esposizione nella sala dei crateri monumentali del museo di Ferrara, sempre corredato dai relativi reperti.  La seconda convenzione costituisce una svolta per entrambi i musei che si aprono ad una reciproca e costante collaborazione per il futuro. Per il conseguimento di tali risultati il sottoscritto e l’intera amministrazione comunale devono innanzitutto ringraziare i due direttori dei musei Caterina Cornelio e Tiziano Trocchi, che hanno agito in grande sinergia e con grandi competenza e lungimiranza, oltre, ovviamente, alla Direzione Generale Musei dell’Emilia Romagna”.

 

"Mi dispiace non essere lì - ha dichiarato Giorgio Cozzolino Direttore Musei Emilia Romagna - perché come stato detto finora, questo è un accordo strategico a livello culturale e di divulgazione archeologica.  Due musei che fanno parte di una stessa famiglia, importanti per la conoscenza di questo territorio. Ci porta ad una nuova visione del museo caratterizzato per il suo confronto dialettico con le realtà che lo circonda.

Aprendo ad una nuova concezione: i musei come laboratori dinamici, con un patrimonio sempre più conoscibile ed accessibile per i fruitori".

Entra, poi, nel merito dei due accordi Tiziano Trocchi direttore museo archeologico ferrarese, "per spiegarne natura e spirito. Al di là degli aspetti burocratici ed amministrativi che attengono alla conservazione  ed esposizione dei reperti archeologi, con assi abbiamo ottenuto un risultato migliorativo a livello scientifico affermando il principio di unitarietà dei contesti archeologici. Un  grosso risultato  per fruitori oltre che le comunità in cui i musei sono inseriti.

La dott.ssa Cornelio ha poi descritto nei dettagli i reperti oggetti degli accordi sottolineando il "concetto dell'unitarietà dei contesti che  Comacchio aveva invocato fin da subito, nel corso dell'inaugurazione del Museo del Delta Antico". 

 

La partnership in ambito museale apre, dunque, a più ampie prospettive di collaborazione in rete.

In questo senso è recentissimo l'accreditamento del Museo Delta Antico al Sistema Museale Nazionale, con deliberazione di Giunta regionale, essendo la Regione Emilia-Romagna ente certificatore incaricato allo scopo dal Ministero della Cultura.  

Ultimo aggiornamento

Mercoledi 09 Novembre 2022