Oggi , sotto una pioggerella leggera ma via via sempre più intensa, la tartaruga Moana, incoraggiata da un numeroso pubblico e da tanti bambini e bambine, ha preso il largo, partendo dal Bagno Baia Tahiti di Lido delle Nazioni. Accanto alla tartaruga immersa nell’acqua in un’area della spiaggia, e ai tanti amici della tartaruga presenti, Sauro Pari, presidente della Fondazione Cetacea di Riccione, assistito da vicino da Marco Tozzi di ENPA Sezione di Lagosanto, ha raccontato di tartarughe e di mare, delle azioni di tutela e di salvaguardia delle specie marine, snocciolando la storia della tartaruga ormai pronta per tornare al mare ”Moana – che il molte lingue polinesiane significa Oceano - è una tartaruga della specie Caretta caretta di 40 cm di carapace ed 8 kg di peso, che era stata pescata al largo di Ravenna il 25 novembre dello scorso anno dalla motonave Rimas di Cesenatico – ha spiegato Pari -. Lo staff veterinario di Fondazione Cetacea le aveva riscontrato un principio di annegamento con complicazioni polmonari. Le cure assidue praticate dallo staff del Centro Recupero Tartarughe Marine di Riccione hanno permesso a Moana di riacquistare la salute ed ora può tornare libera nel suo mare”.
La tartaruga è stata caricata su un canotto accompagnata dalla veterinaria Giulia Bondesan di DelTa Rescue per raggiungere un’imbarcazione, resa disponibile da Po Delta Tourism, che l’ha trasportata lontano dalla costa e poi, sotto la pioggia battente, è tornata finalmente in mare.
L’ incontro in spiaggia ha dato la possibilità di realizzare un momento di riflessione e condivisione fra i tanti volontari, gli enti e le associazioni che, senza clamore, svolgono un’attività preziosa per la tutela delle specie marine e per il lor benessere.
L’assessore all’ambiente del Comune di Comacchio Antonio Cardi ha infatti sottolineato l’importanza di queste azioni di tutela, tanto che il comune lagunare ha sottoscritto una convenzione con l’EMPA – Sezione di Lagosanto e la Fondazione Cetacea di Riccione in relazione ad “un progetto dalla valenza ambientale educativa e turistica, di tutela e promozione locale di tartarughe marine e di supporto alle attività di ricerca scientifica”. Tutela, quindi, ad ampio raggio: Cardi ha inoltre rimarcato “La contrarietà assoluta dell’Amministrazione alle attività estrattive off-shore e on-shore tanto che insieme ad altre municipalità del Veneto abbiamo inviato una richiesta straordinaria al presidente della Repubblica contro lo sviluppo del giacimento Gas Teodorico, Off-Shore Ravenna”.
I volontari delle associazioni coinvolte si occupano della raccolta delle tartarughe spiaggiate: qualche dato per capirne la portata è stato illustrato dagli esperti Sauro Pari e Marco Tozzi: negli ultimi 45 giorni sono state 21 le tartarughe spiaggiate in quest’area (32 complessivamente lo scorso anno). Gli individui recuperati vengono studiati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Della Lombardia E Dell'Emilia di Ferrara che ne accerta le cause della morte. Tartarughe, quindi, esseri straordinari e di solito longevi che rappresentano, anche a fine vita, straordinari indicatori ambientali sulla salute del nostro mare.
Di ritorno dalla liberazione a mare Giulia Bondesan ha spiegato che “DelTa Rescue nasce dall'interessamento di diverse associazioni (Fondazione Cetacea, Aics, Enpa, Circolo nautico volano, Vigili giurati di Goro) che si sono impegnate per salvaguardare gli animali marini, in particolare tartarughe marine e delfini, sempre più presenti nei nostri mari e perciò sempre più bisognosi di attenzione e protezione. Per questo è stato realizzato il centro di pronto soccorso per tartarughe marine di Goro, dove le tartarughe ricevono le cure necessarie al fine di essere rimesse in libertà, come Moana, rilasciata oggi e riabilitata da Fondazione Cetacea. Nei programmi di DelTA Rescue c’è l’organizzazione di un corso di formazione aperto a tutti i cittadini che vogliono diventare parte attiva nella salvaguardia di questi meravigliosi animali”. In chiusura Davide Bellotti, presidente Consorzio Navi del Delta - Po Delta Tourism, non ha mancato di rilevare l’importanza del binomio ambiente/turismo che proprio alle tartarughe e delfini ha dedicato una specifica azione: “abbiamo sviluppato in circa quindici anni di lavoro il turismo esperienziale lungo l'asse del Po, del suo Delta e sulla costa adriatica. L'esperienza autentica di ambienti tanto suggestivi è la straordinaria: unicità che crea un legame stretto con l'ospite. In quest'ottica unire la competenza di navigazione di Matteo Schiavi della m/n Corona con la conoscenza di ambiente e fauna marina posseduta dagli esperti di Delta Rescue ha permesso di proporre ai visitatori un nuovo modo di vivere il mare, alla ricerca dei delfini e tartarughe che lo popolano sempre più numerosi”. Un'esperienza emozionante,dunque, nel pieno rispetto di tutte le regole di sicurezza, fruibile tutti i martedì con partenza dal porto di Goro.