Domenica di Pasqua
in visione sulla pagina Fb del Comune di Comacchio le nuove riprese “ritrovate” del documentario di Antonio Sturla sulle Valli e Comacchio del 1937
Ritrovate nuove immagini del documentario "Pesca nelle valli di Comacchio" con la Regia di Antonio Sturla e Alberto Felletti Spadazzi del 1937.
Un omaggio pasquale che il Comune di Comacchio, con il suo Assessorato alla Cultura, vuole offrire alla visione di tutti sul profilo facebook istituzionale, domenica 12 aprile alle 17.00 nella rubrica culturale “Bello da vedere”: il filmato inedito e ritrovato da William Mezzogori nell'archivio del padre Alfredo è stato donato alla Biblioteca L. A. Muratori di Comacchio.
Si tratta di una serie di riprese di Antonio Sturla, in bianco e nero, che vennero poi in gran parte utilizzate per il filmato sulle Valli di Comacchio realizzato per l'Azienda Valli nel 1937.
L'assessora Alice Carli commenta “Esprimiamo la nostra gratitudine a William Mezzogori per la donazione che ha voluto fare alla nostra biblioteca. Le nuove immagini di Antoni Sturla sono quindi offerte in visione a tutti i cittadini perché, specie in questo momento, rappresentano una segno di condivisione della storia della nostra comunità, facendoci apprezzare l'aspetto più autentico del nostro territorio”.
Una storia di ritrovamenti, quella dei filmati di Antonio Sturla a Comacchio: anche il documentario originale e compiuto fu ritrovato e presentato dal Parco del Delta del Po Emilia Romagna nella sua versione definitiva e ancora oggi è possibile apprezzarlo nella proiezione alla Manifattura dei Marinati.
In queste ultime riprese rinvenute nel 2020, della durata complessiva di tre minuti, si susseguono passaggi repentini fra un soggetto e l'altro, accostando luoghi diversi – la marina, la valle, la città - tuttavia, alcuni frames sono inediti e non rientrano nel filmato compiuto e ci restituiscono, fra gli altri, scorci della città inattesi e anche un casone di valle che non c'è più. Tre minuti che arrivano dai primi decenni del secolo scorso, con una città ancora circondata dalle acque in cui le attività fabrili seguivano il ritmo della vita delle anguille. Un filmato che andrà adeguatamente indagato e che domenica all'ora del tè sarà possibile vedere sul web.
Il recupero in digitale della pellicola è stato curato da Maurizio Cinti, Delta Cinematica.
Antonio Sturla (Ferrara, 1894-1968), armato di cinepresa ha rappresentato uno degli esempi di documentaristi dal forte impegno politico e sociale, come peraltro Fernando Cerchio, che fecero conoscere al pubblico le prime immagini cinematografiche del Delta del Po.
Sturla, si era formato giovanissimo a Roma presso la casa di produzione Cines. E’ stato cinereporter durante la prima guerra mondiale in Francia, poi a Tripoli negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso e infine sul fronte occidentale nella seconda guerra mondiale. Ha documentato il trasferimento al Vittoriano della salma del Milite ignoto. Per la Reale Società Geografica Italiana ha lavorato in India e in Tibet, incontrando Gandhi e il Dalai Lama. Realizzò, come direttore delle fotografia o anche regista numerosi documentari su Ferrara e il Delta, tra cui quelli con Florestano Vancini.